(dal capitolo XI)
“Dati tali ordini, don Rodrigo se n’andò a dormire, e ci lasciò andare anche il Griso, congedandolo con molte lodi, dalle quali traspariva evidentemente l’intenzione di risarcirlo degl’improperi precipitati coi quali lo aveva accolto.
Va a dormire, povero Griso, che tu ne devi aver bisogno. Povero Griso! In faccende tutto il giorno, in faccende mezza la notte, senza contare il pericolo di cader sotto l’unghie de’ villani, o di buscarti una taglia per rapto di donna honesta, per giunta di quelle che hai già addosso; e poi esser ricevuto in quella maniera! Ma! così pagano spesso gli uomini. Tu hai però potuto vedere, in questa circostanza, che qualche volta la giustizia, se non arriva alla prima, arriva, o presto o tardi anche in questo mondo. Va a dormire per ora: che un giorno avrai forse a somministrarcene un’altra prova, e più notabile di questa.”
Nella partitura romanzesca, il capitolo XI è uno snodo, nel quale si preparano parecchi guai per Lucia e Renzo (il quale da subito, e l’autore mette sull’avviso in tal senso, fornisce un buon contributo alle proprie molestie): eppure, l’autore si permette un piccolo inciso, che contiene anche un’ellittica anticipazione, per una figura secondaria, il Griso, il fedele (per ora) scagnozzo di don Rodrigo, molto indaffarato a quest’altezza del testo. Le recenti vicende (la mancata riuscita del rapimento di Lucia, sembrerebbe di capire) sono, per la voce narrante, una manifestazione del fatto che qualche volta (qualche volta! perché la regola mondana è un’altra, come già ha chiosato a proposito di Renzo nel IV capitolo) la giustizia fa capolino: e il Griso, dice l’autore, ne darà una prova maggiore più avanti. Poiché il contesto delle azioni del Griso è sempre connesso a don Rodrigo, siamo avvisati che sarà su questa relazione che dovremo prestare la nostra attenzione: e, forse, non sarà cosa così semplice, come adesso ci appare.