(dal Capitolo XXVIII)
“Nel tribunale di provvisione vien proposto, come più facile e più speditivo, un altro ripiego, di radunar tutti gli accattoni, sani e infermi, in un sol luogo, nel lazzeretto, dove fosser mantenuti e curati a spese del pubblico; e così vien risoluto, contro il parere della Sanità, la quale opponeva che, in una così gran riunione, sarebbe cresciuto il pericolo a cui si voleva metter riparo.”
Il Capitolo XXVIII è quello delle scelte politiche sbagliate che si accatastano l’una sull’altra, ognuna presa a rimedio della precedente, ciascuna di più breve effetto di quella prima assunta, tutte destinate all’inefficacia o all’oblio o, più frequentemente, a entrambe le cose. Se la scelta politica -assunta per momentaneo ripiego o per pressione dell’opinione pubblica- è lontana da una comprensione della realtà, intende Manzoni, la realtà stessa travolgerà la scelta politica, senza riguardo.
Manzoni ha modo anche per raccontarci una di quelle decisioni che, oggi diremmo, sono assunte per “razionalizzare”: la raccolta di tutti i mendicanti al lazzaretto, contro ogni avviso degli organi di sanità, scelta politica, presa dopo la scadenza dell’ultimo momento buono, e per tirare al risparmio dell’ultimo momento. Come andrà a finire? Come sempre, allora e prima e poi, in questi casi: male.