Quaranta passi da “I promessi sposi”/26

(dal Capitolo XXV)

“‘Giacché, come diceva spesso agli altri e a se stessa, tutto il suo studio era di secondare i voleri del cielo: ma faceva spesso uno sbaglio grosso, ch’era di prender per cielo il suo cervello.”

Non c’è storia senza interpretazione; ogni vicenda, appena narrata, è già la sua stessa esegesi. Capita da subito a Lucia; la mirabile vicenda che le è occorsa arriva, tra le altre persone, anche a donna Prassede, abbastanza in vista nel mondo per poter dare spazio alle proprie convinzioni, ed ecco che Lucia diviene per lei una ragazza che, certo, qualcosa da sistemare la deve avere, visto che si è promessa a un sedizioso, come Renzo.

L’essere umano interpreta, ed interpretando svela se stesso.