Penultimo consiglio comunale di questo mandato. Butto occhiate ai dettagli dell’aula -le tavole di Pizzinato, le due telecamere fisse che mai ho visto funzionare ai lati dell’arcata centrale, le due altrettanto mai viste attive alle mie spalle, i medaglioni con gli stemmi ai lati del bianco lenzuolo dello schermo avvolgibile, il tabellone elettronico per le votazioni e gli interventi, le due piantane per gli abiti, i capannelli mai casuali aggregati d discussioni sui massimi, medi e minimi sistemi- ed assumo sensazioni d’altra specie -il compatto rugore della superficie gommosa del tavolo davanti a me, la lucida levigatezza del bordo del tavolo stesso, il caricarsi degli umidi odori dopo ore di consiglio, le distorsione delle voci al microfono, le stagioni intuite oltre i vetri spessi dell’aula.
Lo so già, più ancora degli argomenti qui trattati, dei momenti di passione e di noia vissuti, resteranno in mente questi dettagli.
eh, ma di “questo mandato”. quindi forse non faranno in tempo a dover restare in mente certi dettagli…